Leila svolge diversi lavori affinché i conti quadrino; appena riesce aiuta la zia Matilde alla Locanda dei Lusciàt, in un piccolo borgo sulle colline del Vergante. Un tempo, quel paesino che ora dorme abbracciato dal silenzio, godeva di gran prestigio grazie alle botteghe di rinomati ombrellai. Ma cos’è successo? E perché l’importante fiera degli ombrelli è stata annullata causando il fallimento di molte attività? Leila si chiede come possa riportare in vita il borgo in cui è nata e cresciuta. Quando la zia le dice che potrebbe chiudere per sempre la locanda, il mondo che tanto ama dipingere si sfalda. Finché un giorno, uno straniero che proviene niente di meno che da Londra, non le sventola sotto il naso uno strano disegno e, in uno stentato italiano, non pronuncia la parola “tesoro”.
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